mercoledì 5 febbraio 2025

Potenza e modernità, ecco i Done With World.

Ade è atterrato in ciociaria per fare due chiacchiere con una band che si è appena affacciata nel panorama musicale ma che ha tutte le carte in regola per rimanerci di diritto, i Done With World.
 
MF: Ciao ragazzi, come va?
Sam: Tutto bene!
Stefano: Non ci si lamenta.

MF: Il vostro primo pezzo è uscito, ed è una bella legnata, che a me riporta alla mente gli Slipknot di inizio millennio. Da quale background venite?
Alessandro: Io e Sam abbiamo suonato insieme in un gruppo melodic death metal, Gigantomachia, e lì abbiamo avuto parecchie esperienze live in tutta Italia, un'esperienza molto formativa che personalmente ho sentito riemergere già dal nostro primo live con i DWW.
Stefano: Io vengo dal panorama alternative dove ho potuto sperimentare molte tecniche e suoni diversi, con i DWW sto cercando di avere un approccio meno virtuoso ma funzionale per creare il muro di basse che le canzoni necessitano.
Bjørn: Da sempre amante delle basse frequenze, suono la chitarra baritona per esprimere al meglio le caratteristiche del mio sound. Attivo dal 2021 nel panorama musicale romano, sono nei DWW dal giorno zero. 
Matteo: Io vengo dal panorama alternative metal che mi ha formato professionalmente e personalmente, ho avuto modo di sperimentare e di accrescere il mio bagaglio culturale e di suonare in diverse parti d’Italia. Con i DWW posso dire di aver finalmente trovato il genere più affine ai miei gusti e al mio modo di suonare.
Sam: Da sempre fan dell’hardcore, beatdown e slam, purtroppo sono cresciuto in un punto dove non si facevano serate di questo tipo, quindi non ho mai potuto crescere come si dovrebbe nella scena, soprattutto praticando i classici pit dell’hardcore, come il mosh e crowdkill. Dal 2020 al 2024 ho suonato con Alessandro come batterista dei Gigantomachia. Sono nato come batterista tecnico estremo ma sono polistrumentista e cantante. Sono produttore, mix e master engineer. Non mi sono mai fermato ad un genere, infatti nel corso del tempo ho fatto ogni genere, dal rock, al metal di ogni tipo, techno, trap, drill e via dicendo.
 
 
MF: Come avete messo insieme i vostri background per formare i DWW?
Sam: Diciamo che il maggior fruitore di hc e beatdown sono io nel gruppo, quindi ho fornito agli altri i gruppi da cui prendere spunto per ascolti e scrittura, quali principalmente No Face No Case e Gaijin.
Stefano: Ho usato Sam come guida per non uscire troppo dal genere che ci eravamo prefissati, ho cercato ovviamente di non spersonalizzarmi dando il mio contributo. Devo dire che è stato molto divertente uscire dalla mia comfort zone e approcciarmi a sonorità decisamente più cattive rispetto a quelle a cui ero abituato, e di cui forse avevo necessità.

MF: Ora che il primissimo pezzo è uscito cosa avete in programma?
Sam: Ora che il pezzo è uscito, l’obiettivo principale è suonare il più possibile ed ovunque, abbiamo già un po' di pezzi pronti, quindi su quel fatto stiamo tranquilli. Ovviamente non si ci ferma a scrivere.
Stefano: Sottoscrivo quello che ha detto Sam, il mio obiettivo personale è portare quello che facciamo a più gente possibile e in più posti possibili.
 
MF: Le altre canzoni che avete pronte, avete intenzione di registrarle a breve o preferite rodarvi un po' sul palco prima?
Sam: No, no sono già registrate e pronte, anche se avevo intenzione di rifare il mix di alcune di loro dato che ho appena assemblato la macchina nuova per mixare.
Stefano: Stavamo parlando del fatto che qualche canzone non l'avremmo pubblicata per aumentare "l'unicità" del live e dare un motivo in più agli spettatori di venire sotto il palco.

MF: Qualche cover ce l' avete nel caricatore?
Sam: Abbiamo “Counting worms” dei Knocked Loose e ancora da preparare “Contemp of cop” degli Sunami per i live da fare al nord, dove andrebbero di più.
 
MF: Come avete iniziato a suonare, individualmente intendo, e perché?
Sam: Personalmente vengo da una famiglia di musicisti polistrumentisti, era inevitabile che uscissi così. È stato un po’ automatico il cercare di esprimere la mia passione nella musica. La ricerca poi di cosa e di che genere è venuta nello scoprire più musica possibile nel corso del tempo.
Alessandro: Dalla voglia di imparare a suonare la chitarra, che poi si è evoluta in passione una volta scoperto il mondo del metal, dei live e dal conoscere mille musicisti diversi che portavano con loro mille idee diverse. Ho scoperto pian piano che c'era sempre roba nuova da imparare e ne sono rimasto dipendente.
Stefano: Anche io vengo da una famiglia di musicisti che mi hanno trasmesso questa passione, quindi dopo essermi avvicinato alla chitarra, "a causa" di mio padre, ho intrapreso gli studi classici con il flauto traverso finché non ho scoperto il rock e il basso elettrico, poi è stata tutta un'evoluzione fino ad arrivare alle sonorità più pesanti che abbiamo adesso.

MF: Ok, siamo arrivati alla conclusione, salutate chi ci legge e dite quello che volete.
Sam: Mi raccomando odiate tutti indiscriminatamente e preparate le mosse di ballo, ci vediamo nel pit!
Bjørn: Grazie Ade per averci dedicato il tuo tempo, continuate ad ascoltare la nostra musica! 
Stefano: Ci vediamo nel pit! Noi saremo quelli che fanno più casino.

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