Due chiacchiere con Niel, progetto solista di Daniele Salsini, lontano dai lidi grunge che hanno caratterizzato i suoi primi anni di attività ma forse non così tanto. Ne parla con il nostro Ade.
MF:
Quali
sono le coordinate musicali su cui ti muovi? Dove c'è il limite per
te? Per quanto uno sia libero di fare ciò che vuole, c'è un limite
tra ciò che gli piace e ciò che non farebbe mai.
Niel:
Musicalmente parlando prendo ispirazione da gruppi che variano da
Nirvana ai Rammstein ai Bad Religion ma non seguo nessun modello in
particolare e questo si sente in OscenaMente. Per quanto riguarda la
libertà di scrittura sono molto pungente, provocatorio e senza mezzi
termini. Non prendo ispirazione da nessuno nel modo in cui scrivo. Ma
cerco di esser sempre rispettoso e non offensivo. Poi se nel testo
tratto un certo argomento e c'è da mandare a fanc**o
qualcuno lo faccio. Ma perché sarebbe ipocrita non farlo in quel
contesto. Una cosa che credo non tratterò mai nei miei testi è
sicuramente la politica.
MF:
Eh,
li i vaffanc**o si sprecherebbero.
Niel:
Di sicuro non me li risparmio.
MF:
Come
e perché hai iniziato a suonare?Chi è stato a fregarti?
Niel:
Ho iniziato nell'ormai lontano 2000. Nel mio piccolo paesino della
provincia di Lucca tutti erano discotecari, ma mi sono sempre sentito
molto a disagio in quel contesto. Poi un amico un giorno mi fece
sentire una compilation punk e i Nirvana. Di lì capii che quella era
la mia strada. Insieme al mio migliore amico, presa confidenza con il
rock, fondammo a fine 2000 gli Unnamed, una band grunge. Da quel
momento non ho più potuto far a meno della musica e di suonare. Un
amore, anche se turbolento, senza fine che davvero mi ha salvato il
culo nel percorso della mia vita. Oggi ho 44 anni e non suono ne per
gloria o per sogni di fama, ma come cito spesso ho solo un
fottutissimo bisogno di fare musica per sentirmi vivo. È
l'unica valvola di sfogo che conosco.
MF:
Ti
è mai successo di odiarla la Musica? Anche solo per brevi periodi
eh, ma ti sei mai sentito come se fosse di troppo nella tua vita,
come un elemento di disturbo continuo, un mormorio costante che non
cessa mai e rischia di farti perdere il senno?
Niel:
Questa è una bella domanda. No. Non ho mai odiato la musica. Ho
avuto alti e bassi. Mi è mancata nei momenti in cui non l'ho
fatta.
Ma,
semmai, ho odiato e spesso mi succede ancora di odiare tutto quello
che gira intorno alla musica. A partire dal sistema, tutti quelli
che chiedono soldi anche solo per recensire un disco o entrare in
qualche playlist di "presunti" ascolti. Mi è
capitato di odiare chi non ascolta musica e poi si lamenta che non
c'è mai nulla di nuovo e esce di casa solo per andare a vedere la
cover band di turno. Queste cose sono quelle che a volte mi hanno
fatto pensare ma che suono a fare? Poi la risposta è un po come ho
detto prima, lo faccio perché mi fa sentire vivo. Una volta un
conoscente mi chiese "Come mai continui a fare musica,
nonostante l'età e che ormai sai che non potrà essere un lavoro?"
Io semplicemente risposi con "prova a smettere di respirare,
non puoi farlo volontariamente". Ecco perchè continuo a fare musica.
MF:
Si,
la quantità di parassiti intorno alla musica fa schifo anche a me.
Senti mai la frustrazione di sentire, vedere, che quello che stai
proponendo, buona parte di te, intima e privata, che metti a nudo, ti
viene chiesto di trattarla come una scatola di fagioli? Etichette,
marketing, finzioni varie e una parte della tua anima venduta sugli
scaffali come una merce di consumo qualsiasi?
Niel:
Ormai, negli anni ho raggiunto una consapevolezza abbastanza ferrea.
Ho fatto il callo su certi atteggiamenti, richieste, proposte. Certo
che alcune cose danno sempre fastidio. Ma a questo punto della mia
"esperienza" conoscendo bene gli sciacalli della musica,
cerco di guardare oltre e puntare più sui benefici che posso
ottenere, che sulla parte "malata". Poi essendo totalmente
autoprodotto e indipendente ho modo di scegliere, decidere
autonomamente per la mia musica.
MF:
Visto
che abbiamo toccato il tema nella sua accezione negativa, ora parlami
di tutte le persone per bene che hai incontrato invece. A volte è
meglio spostare il focus su questo, altrimenti si rischia di vedere
tutto nero. In
questi anni, con chi hai collaborato e chi ha contribuito in qualche
modo al tuo percorso?
Niel:
Fortunatamente, anche se poche, in questo percorso musicale di
persone fondamentali, buone e vere ne ho trovate. Partendo dal mio
compianto migliore amico Emanuele con il quale iniziai a fare musica
con gli Unnamed nel 2000. Insieme eravamo un unico pilastro, un
supporto reciproco. A lui è dedicata Angelo
Dal
Cielo Grigio, primo singolo che ho pubblicato con Niel. Nel corso del
tempo ho trovato poi grande supporto dall'amico Stefano Giambastiani
degli Acid Brains, che mi ha incoraggiato a cedere e buttarmi in
questo progetto solista. Ci sono altre due persone davvero
fondamentali per me in questo percorso. Davide e Pamela dello Studio
Meda Sound dove ho registrato sia IntimaMente che OscenaMente. Oltre
ad essere persone professionali, competenti nel loro lavoro sempre
pronte a farsi in quattro e disponibili sono grandi amici e senza di
loro Niel non esisterebbe oggi. Quindi per questo posso ritenermi
fortunato e tengo conto più di questo lato buono che di quello
oscuro.
MF:
With
a Little help from my friends cantavano i Beatles. Mi puoi parlare
del primo singolo che uscirà il 19 aprile?
Niel:
Frankenstein è una bomba di energia suonata a 200 bpm. Un pezzo che
incarna il mio lato punk rock nei ritornelli e nella linea vocale, ma
con un basso più "metal". Parla di chi si sente diverso,
scomodo, non a suo agio in questo mondo finchè non trova energia,
vitalità e voglia di vivere nella musica. Ho pensato a me
stesso quando ho scritto il testo, come spesso accade. La parte
strumentale come tutte le mie canzoni nasce dal mio istinto. Non
studio mai un pezzo a tavolino. Compongo d'istinto poi chiaramente
apporto modifiche la dove non mi soddisfa.
MF:
Niel
è un progetto one
man band.
Hai collaborato con qualcuno per OscenaMente o è tutto tuo?
Niel:
Si! Ad esempio in Lady Tossica, traccia 8 dell'album, c'è al basso
Marianna dei Dora Maar e alla chitarra solista Lorenzo dei Cane Di
Goya. Persone e musicisti che stimo molto. Poi non essendo un solista
ho chiesto a Davide dello Studio Meda Sound di curare gli assoli in
più canzoni.
MF:
Per
portare dal vivo la tua musica come fai?
Niel:
Basi su PC, scheda audio collegata al mixer poi canto e suono la
chitarra sopra le basi. Un po come fosse una band, solo che parti di
basso, batterie e tastiere sono pre-registrate.
MF: Dimmi i 5 dischi che ti hanno cambiato la vita.
Niel:
Bleach dei Nirvana, Dirty dei Sonic Youth, Mutter dei Rammstein,
Superfuzz
Bigmuff dei Mudhoney, A Sangue Freddo de Il Teatro degli
Orrori.
MF:
E
i cinque artisti che non sopporti.
Niel:
Te ne dico uno che vale per cinque. Non sopporto ne alla vista ne
all'udito, nemmeno leggere qualcosa che riguardi i fratelli
Gallagher. Anche per altri non simpatizzo come Axel Rose ma li
tollero. Mentre per quel duo ho proprio un forte rigetto. Se li
passano in un locale esco fuori anche se diluvia o fa meno 40
gradi.
MF:
Eh,
quelli fanno quell'effetto a molti. Siamo in chiusura Daniele, di
quello che vuoi a chi ci leggerà.
Niel:
Vorrei ringraziare te Ade per questa intervista, ma anche per
l'impegno che metti ogni giorno per promuovere "gente" come
me. Poi un ringraziamento lo faccio a tutti quelli che provano,
cercano e sono curiosi di scoprire nuove realtà indipendenti.
Ricordate che per chi fa musica ai miei livelli il vostro supporto è
fondamentale, è il motore che ci dà la spinta per non essere dei
fantasmi. Fatemi sapere nel bene o nel male cosa pensate della mia
musica. Ciao e grazie da Niel.
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